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Salekhard

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Un'artistica trasferta sottozero

I sondriesi Nadia Braito e Gianmario Bonfadini rappresenteranno l'Italia alla rassegna internazionale di scultura su ghiaccio e neve "Polar Rhapsody"

Giovedì prossimo Nadia Braito, grafico sondriese con la passione per il canto (si è appena esibita con successo al Cocktail Bar Torre di Teglio insieme a Simone Canclini e Mattia Magatelli) e l'arte, partirà per la Siberia. Insieme a lei Gianmario Bonfadini, architetto. I due sondriesi, come riportato sull'interessante sito web , rappresenteranno l’Italia alla rassegna internazionale di scultura su ghiaccio e neve “Polar Rhapsody”, organizzata dall’associazione russa di artisti indipendenti “Edinenie” e dall’aministrazione Yamalo - Nenetsky Autonomous Okrug, che si tiene a Salekhard, unica città al mondo situata sul Circolo Polare Artico.
Non sono nuovi ad esperienze del genere: hanno già partecipato in passato a festival negli Stati Uniti, in Svizzera e Francia. Ma stavolta si tratta di un’avventura davvero unica, in condizioni davvero estreme (e del tutto ideali per la “materia prima” utilizzata nel contesto artistico) e anche per la durata del viaggio. Nadia e Gianmario faranno tappa a Mosca il 25, per poi proseguire con un altro lungo volo alla volta di Salekhard, città che trae origine da una fortezza cosacca, a quei tempi la più settentrionale della Siberia, costruita nel 1595 sulle rive del fiume Ob, importante via di comunicazione con il Mare del Nord.
«Avremo a disposizione, come concorrenti della sezione “neve” – spiega Nadia – un blocco di neve delle dimensioni di 3 metri per 3 metri per tre dal quale trarre la nostra scultura. Il bozzetto che abbiamo presentato sarà la base su cui lavoreremo, facendoci naturalmente ispirare dall’affascinante bellezza degli Urali polari, dai colori del Nord della Russia e dalle peculiarità etniche della cultura dei popoli originari dello Yamal».
Per la loro spedizione, Nadia e Gianmario, come fanno le squadre partecipanti, hanno cercato alcuni sponsor che contribuissero alle spese di una trasferta non certo economica. «In fondo, questa manifestazione – dice Nadia – è un’occasione importante di promozione per la Valtellina e in tutti i luoghi dove siamo stati in precedenza sono rimasti impressionati dalla bellezza del nostro paesaggio. Per questo motivo abbiamo chiesto dei contributi, ma non è andata troppo bene. Volevano addirittura farci pagare il video da portare in Siberia». È evidente che in Valtellina non esiste troppa sensibilità intorno ad iniziative di questo tipo, che possono rivelarsi un veicolo di promozione più interessante, proprio perché indiretta, di quanto si pensi. Un argomento su cui riflettere, considerando quanti soldi vengono spesi, anche inutilmente, nel settore.
C’è qualcuno, comunque, che sosterrà per quanto possibile l’iniziativa. «Sono Pietro Pedrazzoli, patron del Jom Bar e il suo socio Mauro Bianchi che, malgrado fossero impegnati nella realizzazione del nuovo locale “Nu”, non ci hanno fatto mancare il loro appoggio»: Così a Salekhard le magliette rosse del Jom rappresenteranno l’unica fetta di Valtellina che ha voluto contribuire all’impresa artistico-nevosa di Nadia Braito e Gianmario Bonfadini.

Paolo Redaelli

Articolo apparso su "La Provincia di Sondrio" il 19 novembre 2005

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