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Hovden 2

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L'arte è per tutti

“Snowbird for your fun”. A parte il titolo, ammiccante al sorriso, è davvero simpatica la scultura realizzata a Hovden in Norvegia dagli artisti sondriesi Gianmario Bonfadini e Paola Arminio, amici di abriga.it (ricordiamo la realizzazione della scultura “Teddiesofà” al Baradello e la partecipazione a “Note cristalline” in Pian di Gembro). Gianmario e Paola hanno rappresentato l’Italia al simposio organizzato nei giorni scorsi Hovden (sud della Norvegia), paese di montagna a 800 m di altezza nella parte settentrionale della regione di Setesdal, confinante con il Telemark. In attesa di leggere le pagine del diario di viaggio di Paola, ecco qualche impressione raccolta da Gianmario su un’esperienza interessante non solo per l’attività svolta, ma anche per la scoperta di usi, costumi e diverso sentire.
«Un aspetto che ha colpito entrambi dei paesi nordici (anche l’anno scorso in Lapponia lo avevamo notato) – spiega Gianmario - è la ricerca dell’autogratificazione attraverso l’arte che è resa fruibile a tutti (è “permesso” a tutti “fare” arte) proprio per un’esigenza di benessere; ci hanno spiegato che dovendo trascorrere tanto tempo all’interno è opportuno che le case non siano solamente appartamenti. Hai mai visto per caso delle case con le finestre chiuse da tapparelle o persiane? Difficile, proprio per questa esigenza di comunicare con l’esterno, spesso addirittura mettono una luce alle finestre o magari un oggetto (scultura o altro)».
«Una ragazza di Kristiansand ci ha spiegato come anche loro abbiano delle case dove vengono ospitati artisti, anche stranieri, per qualche mese in cambio di un’opera d’arte che devono realizzare per la città – prosegue Bonfadini -. Anche a Kiruna, dove siamo stati l’anno scorso in Svezia, succede la stessa cosa». Gianmario e Paola sono stati ospitati benissimo da Ole Morten a casa sua e poi hanno fatto il viaggio in macchina con lui. Questo ha dato a loro l’opportunità di vivere con una famiglia locale e di viaggiare con una persona del luogo, opportunità che permette di entrare meglio in sintonia con ciò che ti circonda. «Questo accade spesso nei nostri viaggi per sculture di neve, proprio per un’esigenza di doversi relazionare con un organizzazione e con altre persone che condividono con te la giornata – prosegue nel racconto -. Il viaggio di andata con Ole Morten è stato molto intenso perché la neve cadeva copiosa ma lui continuava ad andare sempre ad una velocità folle guidando il suo furgone praticamente con i gomiti mentre telefonava o mangiava un panino. Sul cruscotto una specie di termos con del caffè che si fermava a riempire ogni tanto. L’immancabile alce che ci ha attraversato la strada... ma per fortuna siamo riusciti ad evitarla. Si trattava evidentemente - per Paola queste cose sono elementari - di un esemplare femmina già di una certa età. Molto importante per noi che non siamo abituati è stata la conversazione in inglese, anche se ogni tanto spuntava qualche parola in norvegese, danese o francese». Paola e Gianmario era un po’ defilati rispetto agli altri team che si trovavano nella “piazza” principale del paese, però il loro lavoro è stato apprezzato. Motivo di interesse anche il sito www.snowmade.it. «Soprattutto ha incuriosito il fatto che siamo stati in diversi posti. Abbiamo notato infatti che molti scultori tendono a tornare spesso nei luoghi in cui sono già stati o forse solo noi siamo talmente “insistenti” che riusciamo a convincere anche gli organizzatori che non ci conoscono. La pagina dei concorsi sul nostro sito è sempre tra le più visitate…». Alla prossima, dunque.

Clara Castoldi

Articolo apparso su www.abriga.it l'8 febbraio 2009

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